Analisi macro e tecnica
Gli indici si trovano tutti in una condizione di ribasso.
Dopo un recupero dai minimi segnati a Marzo che hanno segnato in alcuni sottostanti il recupero totale dal ribasso di fine Febbraio causa Covid-19.
Questa pandemia globale sta cambiando radicalmente l’allocazione di portafogli per il medio-lungo termine.
Christine Lagarde ha imparato la comunicazione e dopo il consiglio direttivo della Bce ha capito che la situazione è ben più grave di quanto si potesse pensare.
Sta di fatto che dopo la Fed, ad armare il bazooka per davvero, si è aggiunto anche l’Eurotower, ultima grande istituzione che ancora mancava al riarmo del Quantitative Easing.
Dopo che persino la Bank of England, qualche giorno fa, aveva promesso “aiuti illimitati” per sostenere l’economia inglese.
Lo ha fatto, Christine Lagarde, cambiando anche il messaggio di accompagnamento, che spietatamente l’aveva etichettata all’ultimo meeting nonché conferenza stampa a Francoforte.
“Lo spread? Non spetta alle banche centrali regolarli”.
Così aveva causato un Black Thursday che si poteva evitare, dopo il lunedì nero del 9 marzo scorso a cui poi è seguito anche quello successivo del 16 marzo.
Una gaffe, termine che per molti è un eufemismo, che la Banca Centrale Europea stessa ha dovuto rettificare per ben due volte.
La prima, la notte stessa del meeting.
La seconda, nella giornata di mercoledì 18 marzo.
Lagarde ha rilanciato con uno slogan per certi versi ancora più incisivo e teatrale di quello di Mario Draghi: “There are no limits”.
Non ci sono limiti per sostenere l’euro.
E così sia.
Il nuovo Quantitative Easing
Il nuovo programma temporaneo prevede acquisti di sottostanti sia del settore privato che di quello pubblico con l’obiettivo di contrastare i rischi posti al meccanismo di trasmissione della politica monetaria e all’outlook dell’area dell’euro dalla rapida diffusione del coronavirus.
Il nuovo QE, detto anche Pandemic Emergency Purchase Programme (Pepp) avrà una dote complessiva di 750 miliardi di euro.
Gli acquisti verranno condotti fino alla fine del 2020 e includeranno tutte le categorie di asset eleggibili in base all’attuale programma di acquisto di asset (App), ovvero il Qe.
Per gli acquisti di titoli del settore pubblico le banche centrali nazionali continueranno ad applicare il principio delle capital keys.
Al tempo stesso gli acquisti effettuati in base al nuovo Pepp saranno condotti in modo flessibile per consentire fluttuazioni nella distribuzione dei flussi degli acquisti nel tempo, sia per quanto riguarda le classi di asset che le giurisdizioni.
Saranno dunque possibili acquisti mirati per attenuare le tensioni che si presentino sul mercato del debito sovrano dei paesi maggiormente in difficoltà.
Di seguito le analisi dei relativi indici europei
EU50-JUN20
I future dell’eurostoxx sono andati quasi a puntare i 3008 massimi che erano nel mirino, sfiorandoli però, sono venuti a contatto con la foga dei ribassisti e di conseguenza hanno raggiunto in chiusura i 2880 .
Ora, i prossimi supporti sono aria 2708, 2615 e 2522 dopo . A rialzo, 3308, 3400.50 e infine 3490 che sono resistenze mensili
GER30-JUN20
I future del Dax hanno chiuso la sessione di Giovedì pesanti con perdite quasi vicino al -3% .
Ora i supporti da monitorare sono 10000, 9880 E 9520 .
Le resistenze le abbiamo a 12210, 12680 e 13000
ITA40 Cash
L’indice italiano si muove anch’esso come gli altri indici, ossia, in modalità ribassista .
Livelli da porre sotto la lente sono al ribasso : 17400, 17340 e infine 17280. A rialzo invece, 18075, 18260 e infine 18320.
A cura di Alex Soldati
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